
La Margine (Verginina)
Su un incrocio fra una strada che saliva verso Porta al Borgo e un’altra che contornava in basso il Castello di Vellano fu eretta la verginina, cioè una piccola edicola votiva dedicata alla Madonna. I viandanti si fermavano per una preghiera o una raccomandazione davanti a questi tabernacoli, detti anche margini, che rappresentavano un aspetto non trascurabile della vita religiosa del popolo perché legati pure a feste, processioni, rogazioni e riti propiziatori. La loro presenza sul territorio s’intensificò dopo la Controriforma e possiamo quindi far risalire la verginina perlomeno al Seicento.
Dedicata alla Vergine e a San Sebastiano, la tradizione vuole che sia stata affrescata dal pittore vellanese Alberico Domenico Carlini (1703-1775).
In occasione della costruzione della rotabile mammianese (1840-1849), fu ricostruita in questo luogo. Il fronte sulla via riprende lo schema ricorrente di questo tipo di edifici sacri (portale, lunetta, due finestrelle ai lati). L’interno, decorato da affreschi geometrici, è coperto da volta a botte in mezzane che si traduce in volta a crociera al di sopra dell’altare, pure elevato di un gradino dal piano dell’aula.