
La Torre dell’Orologio
Niente è rimasto della Torre antica, rappresentata anche nella carta del Catasto Leopoldino dell’anno 1783; attestata a ponente della piazza, probabilmente qui si ergeva quale struttura di difesa di una porta adiacente al primo recinto murario del Castello. Da fotografie d’epoca vediamo che la sua struttura era di linee semplici ed eleganti: in posizione centrale una piccola monofora custodiva l’immagine di san Domenico; in alto due marcapiani definivano lo spazio dell’orologio pubblico; al di sopra stavano un ordine di bifore e il tetto a quattro falde.
A seguito di terremoti degli anni ’20 del ‘900, fu ricostruita in forme eclettiche e con un qualche riferimento in tono minore al campanile della Pieve. L’apparato murario presenta due ricorsi orizzontali di mattoni e, agli angoli, laterizi alternati ai cantonali in pietra; i marcapiani, le fasce modanate all’imposta degli archi, gli stipiti e le ghiere delle aperture ogivali sono in laterizio; in cima l’ordine di bifore è contenuto in un arco acuto e il tetto è piano con quattro pilastrini agli angoli.